In corso
Dall'11 giugno
2020
presso il VILLA CAROLINA RESORT
Castelletto d’Orba (AL)
ESPOSIZIONE PERMANENTE
Dal 5 al 26
settembre 2021
presso SPAZIO ARTE
Gavi (AL)
ESPOSIZIONE PERSONALE
Inserito nel catalogo ARTISTI
ITALIANI 2021
Catalogo Sartori d'arte
moderna e contemporanea
Esposizioni precedenti
dal 17 marzo al 20 maggio 2018
TERRITORI
"PERCORSI DIVERSI"
dall' 8 ottobre 2016
Sala
Conferenze Azimut
Novi Ligure (AL)
Visitabile anche sabato e
domenica
dalle 16 alle 19
dal 10 al 18
ottobre 2015
Castello
Medievale
Pozzolo Formigaro
(AL)
Feriale ore 16:00 –
19:00
Festivo ore 10:30 –
12:30 e 16:00 – 19:00
Il critico Carlo Pesce dice di Roberto
Bonafè:
“La sua pittura è
caratterizzata da un consapevole rifluire verso un'aura artistica
rarefatta, chiusa in una visione di equilibrio classicheggiante o di
sospesa arcaicità. L'esperienza di Bonafè
è indirizzata verso un rapporto vivace e dinamico di
esplorazione realistica, che addirittura lo conduce a sperimentare
tecniche e situazioni che lo portano a affrontare anche quegli elementi
astratto/materici che caratterizzano l'ultimissima sua
produzione”.
dal 30 novembre al 8 dicembre 2013
Sala
d'Arte Pagano
Piazza Battisti,
Voghera (PV)
Orari, da giovedì a
domenica ore 16:00 – 19:00
Il 30 novembre 2013 alle ore
17,00 sarà inaugurata la mostra del pittore e scultore
Roberto BONAFE’ presso la Sala d’Arte PAGANO, in
Piazza Battisti a Voghera. La rassegna, emblematicamente chiamata
Paesaggi in Trasformazione Sarà possibile visitare la mostra
sino all’8 dicembre nei seguenti orari: dal
giovedì alla domenica dalle ore 16,00 alle ore 19,00.
dal 5 al 20 ottobre 2013
Rocca
del Dongione
Carbonara Scrivia
(AL)
Orari ore 16:00 – 19:30
Espongono
insieme a Carbonara Scrivia presso gli spazi espositivi della storica
rocca del Dongione due artisti, Rosalba Riviera e Roberto
Bonafè, da sabato 5 ottobre 2013, con inaugurazione alle ore
17.00 Sarà possibile visitare la mostra fino a Domenica 20
ottobre Il titolo della mostra “GESTO – COLORE
– CONTAMINAZIONI"
dal 14 al 29 settembre
2013
Sala
d'Arte di Palazzo Robellini
Acqui Terme (AL)
Orari ore 16:00 – 19:30
Sarà inaugurata il 14
settembre 2013 alle ore 17, presso la Sala d’Arte di Palazzo
Robellini ad Acqui Terme la mostra del pittore e scultore Roberto
Bonafè, a cura di Carlo Pesce.
La rassegna,
emblematicamente chiamata “Metamorfosi” La mostra
terminerà il 29 settembre e sarà possibile
visitarla dal giovedì alla domenica, dalle ore 16 alle 19.30
dal 14 aprile al 6 maggio 2012
Palazzo
Guidobono
Piazza Arzano,
Tortona (AL)
Dal mercoledì al
venerdì ore 16:00 – 19:00
Sabato e festivi ore 10:00
– 12:00 e 16:00 – 19:00
Carlo_Pesce
LA SEMPLICITÀ DEL
PAESAGGIO.
…Lontano
lontano lontano
Si
sente suonare un campano…
Giovanni
Pascoli, la Servetta di Monte
Un percorso da
autodidatta, quello di Roberto Bonafé, un percorso
affrontato con l’umiltà di chi sa mettersi in
discussione, di chi si colloca su un perenne piano di approfondimento e
di confronto con gli altri. Dalla sua pittura emerge una passione
sincera, un amore per il colore, per la luce e per l’indagine
realistica del quotidiano che lo circonda. È una pittura
rispettosa, che osserva l’universo di cui fa parte con la
serenità francescana della piena coscienza del sapere di
essere infinitesima porzione di esso.
La sua pittura
è caratterizzata da un consapevole rifluire verso
un’aura artistica rarefatta, chiusa in una visione di
equilibrio classicheggiante o di sospesa arcaicità.
L’esperienza di Bonafé è indirizzata
verso un rapporto vivace e dinamico di esplorazionerealistica, che
addirittura lo conduce a sperimentare tecniche e situazioni che lo
portano a affrontare anche quegli elementi astratto/materici che
caratterizzano l’ultimissima sua produzione. Ciò
pone la sua esperienza su una posizione simile a quella di altri
artisti, però con un atteggiamento costruttivo, creato sulla
base di argomenti abbastanza evidenti. Egli riprende gli elementi
tradizionali del fare pittura, con una visione più aperta,
più attenta alla citazione colta, legata a una
genuinità che sembra lontana da qualsiasi implicazione
ideologica.
Per comprendere questo
discorso è sufficiente osservare con una certa attenzione un
brano di paesaggio di Bonafé: colori freschi, luce chiara,
azzurro tenero del cielo, tappeti vedi distesi su terreni appena mossi.
Un tappeto uniforme, delimitato nel fondo da una quinta di alberi e di
colline che la lontananza tinge di viola e di azzurro. È un
paesaggio carico di motivi pittoreschi, semplice, ma di una
semplicità tanto colma di sensibilità da poter
registrare la lenta corsa della giornata, il vibrare della brezza sui
rami ancora spogli. Un’attenzione non priva di quelle
intuizioni da permettere di notare delle leggere depressioni del
terreno. Il protagonista di queste pitture è lo spazio, reso
concreto da un chiarore quieto che attenua le ombre, scandito e
misurato dai filari degli alberi, sereno, silenzioso, profondo, ma non
immenso, non vuoto. Questo spazio è orlato da colline
morbide, pochi segni scuri in primo piano invitano a condividerlo, a
viverlo, a esplorarlo, in attesa di un lento, quanto inevitabile
cambiamento. Sappiamo che poco più in là ci
aspettano i segni della presenza umana. Sappiamo che in questi spazi
verrà l’estate, e poi l’inverno, che la
vita si trasformerà, si popolerà di persone, le
stesse che vivono nei ritratti di Bonafé, bambini che si
apprestano a partecipare alla vita, a testimoniare i cambiamenti, a
reinventare quei segni e quei colori che diventeranno più
facili, anche per noi, a essere compresi, a goderli e a parteciparli
più pienamente.
In quanto al luogo preciso
della pittura raffigurata nei dipinti, non importa molto, nonostante
siano luoghi concreti (lo dimostrano i profili delle colline, le alture
che individuano le valli del novese), perché la
raffigurazione è solo un pretesto per rivelare sentimenti:
il sentimento di uno spazio sfuggente e nello stesso tempo razionale,
in cui non è possibile smarrirsi. È il sentimento
di un’esplosione di luci, in cui non c’è
niente di definito e neanche di effimero: come nella vita che si
rinnova ciclicamente, mutevole ma anche eterna, sempre diversa e sempre
uguale, come un meccanismo pronto a accettare un’unica
variante poetica. È il pretesto per creare
un’immagine astratto/materica priva di tempo, in cui lo
spazio è colore, è un insieme apparentemente
disordinato di sensazioni psichedeliche che altro non sono che
un’evoluzione di ciò che Bonafé ha da
sempre prodotto. La sua elaborazione formale diventa allora
così ricca in termini di pigmenti e di luci che non
può che essere derivata dalle esperienze
dell’Impressionismo. Ma la sua trascrizione pittorica,
abbreviata, consapevolmente dimessa e semplificata, è frutto
anche di conoscenze diverse e più moderne, quelle di anni in
cui è prevalso il gusto per una ricerca soggettiva di libera
sperimentazione della realtà e del sentimento.
Roberto Bonafé
ricava immagini affascinanti per illusione di verità, spesso
chiuse in una sorta di scolastica meditazione. Riesce a conseguire
stesure di colore piacevoli, ottenute con una certa disinvoltura
formale. Sono epifanie di luci mutevoli, che procedono attraverso un
continuo lavoro sulla pittura oltre che sulla natura. La superfici
delle sue tele sono fresche, rese tali attraverso strisciate di colore
serico, con contrasti, segni veloci e leggeri, grumi luminosi che si
affossano e si compenetrano.
Carlo Pesce
Inaugurazione,
sabato 14 aprile 2012
si ringrazia Stefano Silvano per le foto